lunedì 22 ottobre 2007

passeggiando tra i libri/Buon Natale

Buon Natale
di Giovanni Pistoia

“Al mio paese, quando ero bambino, Babbo Natale non portava regali. O meglio, non esisteva. Mica eravamo pagani, noi. Natale era una festa religiosa. Nasceva il Santo Bambinello, il Bambino Divino, il Salvatore – altro che renne. E si doveva essere buoni, naturalmente, ma non già per calcoli meschinamente utilitaristici, bensì per il fatto che nasceva Gesù. Il quale, figlio di Dio disceso sulla Terra per salvarci dal peccato e liberarci dalla peste dalla fame e dalla guerra, da ogni male, non poteva certo dedicarsi a frivolezze come una palla o una bambola.

Ci portava la Verità e la Vita, altroché. Certo, si ricevevano regali, a Natale, però regali utili, come il cappotto, le scarpe, un maglione. Ai giocattoli provvedeva invece, venti giorni prima, Santa Lucia. A sera, dopo cena, naturalmente in casa per il freddo ed il buio, seduti attorno alla stufa a recitare il rosario e raccontare storie, con i soli suoni della voce e del fuoco, aspettavamo il segnale. Da fuori, dalla voce - di sonno della neve, doveva arrivare prima o poi un rumore di zoccoli e di ruote, e uno scampanio. Santa Lucia passava col suo asino – si doveva aver fede, guai ad affacciarsi – e avvertiva di correre a dormire; al passaggio successivo non si sarebbe fermata dove ci fosse accesa qualche luce. E ci si addormentava, pregando che la notte fosse breve e la Santa attenta e generosa. E la notte era breve davvero, giacché al risveglio non ci si curava che la stufa non fosse ancora accesa e non vi fosse traccia della luce del giorno. Annovero quelle attese e quei risvegli tra le gioie più intense…”

Giuseppe Pontremoli (1955-2004) ricorda il Natale della sua infanzia nella rubrica “Cecature e Bagliori”, che è possibile leggere sul sito www.giuseppepontremoli.it, curato, con affetto e dedizione, dal suo amico, Alberto Melis, scrittore e maestro.

Maria Bacchi, sul sito citato, dedica a Pontremoli un appassionato saggio, soffermandosi sull’ultimo libro dello scrittore, “Elogio delle azioni spregevoli”, uscito per “l’ancora del Mediterraneo” di Napoli nel 2004: testo brillante e trasgressivo, complesso e articolato. Qui, la voce dell’autore si fa sentire a pieni polmoni, perché intende far capire come possano essere potenzialmente “sovversive”, nella scuola e fuori di essa, la letteratura e la lettura. Come si possa e si debba andare oltre gli “obbligati” manuali.

Lo scrittore ha un concetto alto della figura dell’educatore, titolo che riserva a Pasolini e a don Milani, perché capaci di mettersi in discussione. Pontremoli, maestro dal forte impegno pedagogico e civile, arricchisce il filone dei “Maestri scrittori” del Novecento: Sauro Marianelli, Leonardo Sciascia, Albino Bernardini, don Lorenzo Milani, Alberto Manzi (popolarissimo per la trasmissione “Non è mai troppo tardi”), Mario Lodi, Ilario Belloni, Aldo Gabbanelli, Guido Quarzo, Marco Moschini, Angelo Petrosino, e altri.

Gli scritti di Pontremoli sono un omaggio alla figura del maestro, uno scrigno e un dono per tanti. E nel ricordo del Natale di Pontremoli, auguri di Buon Natale.
(22 ottobre 2007)

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