lunedì 22 ottobre 2007

passeggiando tra i libri/L'Albero delle Fiabe

L’Albero delle Fiabe
di Giovanni Pistoia

Povera Quapé, paperetta distratta e sfortunata! Segue i fratellini e la mamma ma inciampa, cade e dà una zuccata a un pezzo di legno. La mamma e i fratellini non si accorgono di quello che è successo e proseguono il loro cammino. Quapé si rialza a fatica, è molto confusa, cerca la mamma, ma non ricorda più il suo volto… Quapé, paperetta distratta e senza memoria, ritroverà la mamma, che, intanto, disperata, la cerca tra i canneti del lago? Come finirà questa brutta storia? Lo volete sapere? Non ve lo dico.

Vi racconto, invece, la storia della ranocchia Melodilla. Melodilla ama stare a mollo, come fanno tutte le rane del mondo. Ama cantare o, meglio, si diletta a fare il suo gro gro, come fanno tutte le rane del mondo. Ma qui cominciano i guai: Melodilla ha una voce potente e quando fa gro gro scappano tutti, e tutti in coro si lamentano con lei. E la ranocchietta, mortificata, chiude la bocca e si allontana per non disturbare. Se ne va in un altro posto. Purtroppo anche da qui viene allontanata. Sconsolata, Melodilla se ne riparte e si ferma nei pressi di una palude triste e sperduta. Qui, forse, non ci abita nessuna creatura: né anatre né uccelli né insetti. Ma non è così. È una ranocchia diversa dalle altre, Melodilla, ma deve pur vivere, deve pure far gro gro. A questo punto… a questo punto mi sono rattristato anch’io per la solitudine di Melodilla: non vi dico più niente.

Voglio, però, dirvi qualche cosa di un’altra storia, una storia che comincia così: “C’era una volta uno zoo. Nelle gabbie c’erano gli animali. Quando lo zoo era chiuso, di sera, gli animali si parlavano un po’, da una gabbia all’altra. L’elefante chiedeva: ‘Giraffa, come va?’ E la giraffa rispondeva: ‘Da mangiare ce n’è, ma…” E taceva. La sera dopo, la zebra chiedeva: ‘Elefante, come va?’ E l’elefante: ‘Da bere ce n’è, ma…’. La sera dopo, la giraffa chiedeva: ‘Ehi, zebra, come va?’ E la zebra: ‘Spettatori ce n’è, ma…’ E taceva”. Cosa volevano dire gli animali con quei silenzi?

Se volete una risposta a tutti questi interrogativi, non dovete fare altro che leggere o farvi leggere le divertenti fiabe di Roberto Piumini (www.robertopiumini.it), uno dei più bravi e fantasiosi autori di storie per l’infanzia, e non solo, che la De Agostini (www.deagostini.it) sta pubblicando in una ricca collezione dal titolo “L’Albero delle Fiabe”.

La prima fiaba, “Le mamme di Quapé”, è apparsa nelle librerie nel gennaio 2007, e, poi, “La ranocchia Melodilla”, “Il treno del circo”, “Il delfino dei sogni”, “La lumaca e il vermottolo” e, così, fantasticando. La raccolta comprende fiabe inedite, i fascicoli sono illustrati a meraviglia. Non solo: allegati ai volumetti vi sono tanti giochi in legno, che rappresentano i protagonisti delle fiabe: trenini, allegri delfini, giraffe colorate, trottole, coccinelle, scatole magiche… Un mondo affascinante per i piccoli, che possono giocare con i personaggi delle fiabe lette e con loro creare nuove storie. Per saperne di più, basta una e-mail alla fondazione De Luca.

(22 ottobre 2007)


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