venerdì 9 maggio 2008

passeggiando tra i libri/I custodi del libro


I custodi del libro
Giovanni Pistoia

Là dove si danno alle fiamme i libri, si finisce per bruciare anche gli uomini (Heinrich Heine).

La Pasqua ebraica quest’anno è stata celebrata dal 18 al 25 aprile. La ricorrenza segue il calendario ebraico lunare, dal 15 del mese di Nissan e inizia con il Seder, in ricordo dell’ultima cena, perché “l’ultima cena di Cristo altro non era se non un Seder”.
Il Seder è, infatti, la sera del giorno di Pasqua e simboleggia “la separazione del sacro dal profano, il riscatto dalla schiavitù, la liberazione e resurrezione di un popolo”. La Pasqua ebraica, “Pesach”, inizia proprio con il Seder e la lettura della “Haggadah”, che ripercorre, secondo le delucidazioni chiare del mio amico Isacco, “ogni singolo momento, dalle dieci piaghe all’apertura del Mar Rosso alla liberazione dalla schiavitù in Egitto; dalla distribuzione della manna alla consegna dei dieci Comandamenti”.

Haggadah”: è da questo libro, in particolare da un’edizione preziosissima, che ha origine e si sviluppa un romanzo storico di oltre quattrocento pagine di Geraldine Brooks, “I custodi del libro”.
Il romanzo trova la sua fonte principale nella storia vera del codice ebraico noto come Haggadah di Sarajevo. Ampie parti sono, invece, il frutto della fantasia dell’autrice.
L’avventura del codice è lunga secoli; i rischi di una sua distruzione sono stati infiniti. Un viaggio attraverso spazi e tempi diversi: Siviglia del 1480, Tarragona del 1492, Vienna del 1894, l’occupazione tedesca della Iugoslavia. In questo lungo arco di tempo, però, il pregiato documento è riuscito a sopravvivere. I nazisti volevano rubarlo, con la guerra civile serbo-bosniaca ha rischiato di essere incenerito e, ancora prima, aveva dovuto superare la censura dell’Inquisizione. È riuscito, comunque, a salvarsi grazie all’amore di tanti “amici” che lo hanno avuto tra le mani, che lo hanno protetto a rischio della vita. Tra questi, in particolare, i musulmani.

La storia del romanzo comincia in una notte di primavera, nel 1996, a Sarajevo, città sofferente per la guerra civile, blindata e pericolosa. Da qui, infatti, era partita la telefonata di uno studioso di manoscritti ebraici e diretta a Hanna Heath, giovanissima studiosa australiana, esperta restauratrice di codici antichi. Nella telefonata notturna lo studioso israeliano aveva comunicato, con particolare tensione emotiva, alla collega australiana che durante la cena della Pasqua ebraica era stata presentata una splendida Haggadah, data per persa, invece era salva. La telefonata era soprattutto un invito rivolto alla restauratrice per recarsi a Sarajevo, e verificare lo stato di conservazione del testo, tanto caro alla cultura non solo ebraica.

Dall’arrivo nella martoriata Sarajevo di Hanna Heath il romanzo prende corpo in un intreccio di uomini e fatti, e amori consumati fugacemente. Al centro della storia vi è sempre il libro perso e ritrovato, un libro che unisce popoli e religioni, che più volte ha rischiato di finire bruciato ma che uomini premurosi hanno salvato. Uomini convinti che là dove si danno alle fiamme i libri, si finisce per bruciare anche gli uomini.

Geraldine Brooks
I custodi del libro
Neri Pozza Editore 2008
http://www.neripozza.it/

(9 maggio 2008)

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