mercoledì 8 settembre 2010

IL SORRISO DEL FIORE

Il sorriso del fiore

Giovanni Pistoia


Traverse polverose e annerite

erbacce abbandonate

binari quasi in disuso

sporadici treni

senza stazione

grandi orologi

e tintinnio di campanelli.


Sono cresciuto

tra lo sferragliare di vagoni

lo scintillio dei freni sullo rotaie

lo sbattere metallico delle porte.


Tra locomotive sbuffanti

e fischietti laceranti

e persone

e merci

e divise grigie

di ferrovieri affannarsi

tra binari roventi

rapide manovre

e sventolii di bandiere.


Sono cresciuto

tra berretti rossi

palette rosso verde

stazione affollata

pianti e abbracci

arrivi e distacchi.


Ho imparato a contare

inseguendo vagoni veloci

e locomotori ingordi di carbone

sputare nuvole di fumo

e scintille di fuoco

e macchinisti neri come la pece.


I treni che transitano

rari lenti tristi

raccontano la storia di oggi.


Piante appiccicose di liquirizia

come una volta

nascondono radici succose

nel ventre della terra scura.


Tra solitarie rotaie

pietre scurite

rovi e sterpaglie

verdi spinosi cespugli

allegri vivaci colorati

mi sorridono

come una volta

i fiori di cappero.


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