domenica 4 agosto 2013

Leggendo G. Pistoia di Luisa Lenzi




Leggendo G. Pistoia
di Luisa Lenzi

Giovanni Pistoia è difficilmente catalogabile in spazi chiusi. Ama richiamarci, tutti, a modi e tempi di vita che magari ci scordiamo. Che sia espresso in poesia, in “ frammenti di pensieri”, in prosa, una nota univoca si fa sempre strada: un amore, troppe volte non ricambiato, per le persone, per il modo di vivere che ognuno di noi ha, per un segmento di sole che G. Pistoia vorrebbe vedere illuminarsi su ogni viso.
E ci ritroviamo, leggendolo, a ripensare a quella casa, a quegli amici, a quelle piccole cose di ogni giorno che ci riempivano la vita.

Non è solo empatia, è la capacità di un sentire genuino, di un richiamo a una percezione comune. Non bisogna defilarci: la vita ci insegue.
Non si esprimono giudizi: però, pensandoci un attimo:

Mi
chiedo
se sia più folle
il folle o i folli che
inseguono il folle ...

E già questo inanellarsi di parole costringe a un pensiero: chi vogliamo essere?
Tuttavia, quando G. Pistoia ci rassicura che scrive per sé, leggiamolo come un amico sincero, che, scoprendosi, ci vuole suggerire, anche, che tutti noi abbiamo un modo di sentire, di vivere la vita, che nessuno può toglierci.

Raccontare del bosco, degli alberi, della nonna, non è solo un ricordo personale: è l'indicazione di una memoria comune, che potrebbe farci riconquistare una sembianza di vera consapevolezza.

La dolcezza dei ricordi, di immagini, di colori e sapori, è una sfida: attenti, tutti, se perdete questa memoria, vi siete persi.
Oppure, pensiamo a “Il sonno chiude la finestra ai pensieri, ma tiene la porta aperta agli incubi.

E stiamo pure attenti: quello stesso autore ci racconta di mondi diversi, di farfalle, di bambini.

Rimane uno struggente pensiero di volersi fare vita e aiuto per chiunque: c'è un amore per l'altro, per chiunque: e solo chi ne ha il senso, può indurti a ripensare a tutto quello che avevi capito, senza avere parole per esprimerlo così veritiero.

Un’attenzione così particolare alle cose minute di tutti i giorni riscopre mondi diversi, dove è possibile capirsi e sentirsi in sintonia.

G. Pistoia è tutto questo: ci accompagna per mano, ha una comprensione delle vicende umane che gli fa da substrato a quello che scrive.

Ha la memoria precisa di cosa siano valori di vita che nessuno può annichilire; ha il sentire emozioni che fremono in ogni persona voglia sentirle.

E, leggendo i suoi scritti, quello che induce a leggere ancora e ancora, è proprio rendersi conto che sta raccontando, vivendo, tutto quello che rispecchia il difficile modo di vivere. Ci sorride, ci incoraggia … ed è lì, a raccontare come si possa trovare un senso di vita anche quando questo non appare.
Bologna, 3 agosto 2013





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