venerdì 15 febbraio 2013

Giovanni Pistoia/ HO DIMENTICATO LA MIA OMBRA e altri racconti





«Se ne sta seduta su un robusto ramo di mimosa, avvolta in un giallo profumatissimo, con lo sguardo curioso, baciata timidamente dal sole. Natale è appena dietro l’angolo, eppure il cielo è limpido. Un tepore, che sa di primavera, percorre campi e alture. Le gemme si dischiudono tra il verde di alberi appena sfiorati dal soffio del vento. Un treno sibila su binari deserti, mentre due muratori sospendono, per un attimo, l’ennesima colata di cemento sull’ultima costruzione senz’anima. Lei se ne sta, quasi nascosta, sull’albero di mimosa del suo cortile, a fissare le case e i palazzi aggrappati alla collina.» (Giovanni Pistoia, Ho dimenticato la mia ombra e altri racconti, photocity Edizioni open, maggio 2012)



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giovedì 14 febbraio 2013

BOLOGNA/ APPELLO DI SILVIA PARMA


APPELLO DI UNA MUSICISTA DI BOLOGNA AI SUOI CONCITTADINI

Penso di esprimere opinione comune, in qualità di cantante e promotrice culturale, ma soprattutto in qualità di cittadina bolognese che ama profondamente e da sempre la propria città e chi la abita; voglio parlare dell’ostilità che da qualche anno a questa parte alcuni miei concittadini esprimono nei confronti dei locali delle osterie e della musica dal vivo…

La nostra città è da sempre stata culla delle più varie espressioni artistiche: non solo il teatro Comunale o il Teatro Duse hanno accolto compagnie e musicisti di fama internazionale (Mozart, Wagner solo per citarne alcuni, ma tutti lo sappiamo), ma anche la musica popolare, quella che accomuna perché la si canta in coro intorno ad un tavolo (che sia esso di osteria o quello di un amico attorno a cui ci si è riuniti per una cena e quattro chiacchiere) ha visto personaggi eccellenti nascere e gravitare intorno a Bologna: Dino Sarti, Quinto Ferrari, Engel Gualdi, Gianni Morandi, Lucio Dalla, Guccini, ma anche la sperimentazione degli Skiantos, Luca Carboni, Samuele Bersani, Silvia Mezzanotte, Iskra… poi la poesia di Pasolini ma anche di Roberto Roversi, il cabaret con l’allora Circolo Pavese (anche lui ora in balia di restrizioni e limitazioni)…da dove credete che nasca l’arte miei cari ed amati concittadini? Non certo su un palco o sui libri, ma dalla strada dalla Vita, quella con la V maiuscola che tutti TUTTI noi e viviamo e condividiamo… di giorno e di notte… mi ricordo da ragazzina i viali sempre pieni di auto e le strade di gente, non avevo paura a girar da sola perché Bologna era viva e sicura… adesso anche una custodia di una chitarra portata in spalla da chi la suona scatena crisi isteriche. Perché? Il jazz o il pop suonato fino alle 23,30 non credo possano infastidire (non di più del televisore del vicino di casa tenuto a tutto volume magari fino alle 2 di notte); perché nei locali (soprattutto quelli del centro, poco più di bilocali con sedie e tavolini, ma anche quelli di periferia, dove i controlli sono numerosi e talmente severi che a volte ti chiedi perché -quando il tuo vicino di casa invece col proprio televisore si può permettere ben di peggio-) posto per la musica “rumorosa” non c’è (per quella ci sono i centri, i palazzotti comunque coinbentati per la necessità).

Padri, madri, nonne e nonni quali voi siete pensate che uno strumento una nota liberano ed educano, fanno riflettere mettono alla prova la tenacia e le capacità di chi la musica la vuol far bene, aggregano, spesso e volentieri proprio perché la musica è un linguaggio universale e trasversale … far musica, farla bene è una prova di forza e tenacia con se stessi… far musica, farla bene è il più bel metodo per comunicare le proprie emozioni, la propria storia, condividerla e farla rivivere in chi ci ascolta… non credo che i nonni/e di oggi abbiano dimenticato il loro essere ragazzi/e, il tirar tardi con amici/e e morose/i…magari lo schiamazzare che ogni tanto scappava ad ora tarda (ma la gioventù è energia)… i biasanòt che hanno sempre reso viva e unica la nostra bellissima città… castrare l’arte è castrare il linguaggio di un popolo, la sua capacità di esprimersi di crescere… e non mi venite a dire che la musica una volta era diversa… lo so: la conosco, la canto e la amo la “vostra”musica (che è anche la mia perché dei miei genitori e nonni)… ma l’arte evolve trova nuovi linguaggi, si intreccia coi vecchi per rinascere sempre …

La bellezza dell’uomo non è la perfezione ma il non smettere mai di sognare; allora lasciateci suonare, venite ad ascoltarci, ad incoraggiarci, a battere le mani, a bere un bicchiere in compagnia (che non fa male a nessuna età)… venite ad incontrarci e a farvi conoscere… sarà un piacere sedersi intorno al tavolo e cantare insieme. Solo così potremo mostrarvi la differenza tra chi suona e chi fa cagnara, tra chi beve per compagnia e chi si ubriaca per molestare. Ce l’avete insegnato voi lo spirito critico, l’ironica e scanzonata pragmaticità di dello star bene al mondo qualunque cosa accada. Continuate ad insegnarci sostenendo i nostri sogni, la nostra voglia di fare e condividere e crescere tutti insieme. Perché Bologna è e deve ritornare ad essere soprattutto questo.

Bologna, 12 febbraio 2013

Silvia Parma


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sabato 9 febbraio 2013

Daniela FABRIZI/ Empito lirico per un Neo-Romanticismo


Empito lirico per un Neo-Romanticismo
di Daniela Fabrizi


Lasciateci in riva al sentimento, all’empito, al travaglio interiore che, se è tormento, è vitale nutrimento.
Lasciateci alle fronde come vento, perché possiamo stordire l’enfasi esteriore che non è dell’anima né più le rassomiglia, nel rumore di fondo di ciò che precipita nel vuoto di valori di un mondo ormai sepolto.
Lasciateci l’impeto e l’assalto, perché possiamo collocarli nella ribellione e nel silenzio di un’emozione che trascina l’uomo contro i mulini a vento senza muoverli di punto.
Lasciateci carpire gli occhi pieni di vetri taglienti appesi alle derivazioni del cervello, perché non si distraggano più nei cieli artificiali delle parole vuote e radioattive che provocano il cancro delle menti.

venerdì 8 febbraio 2013

Una cartuccella per un Manifesto di Anna Manna


A Roma il 3 febbraio annunciato il Manifesto dei Neoromantici per un Nuovo Umanesimo

Una cartuccella per un Manifesto
di Anna Manna


È cominciata così, in una giornata di pioggia primaverile davanti a tre tazzine di caffè bollente. Con Elio Pecora a mia sorella Elisa, un pochino infreddoliti, un pochino delusi dalle cose del mondo, un pochino arrabbiati perché ci sentivamo soli a parlare di poesia ed educazione in mezzo ad un mondo che non voleva saperne più di poesia e di sentimenti, e di educazione. Mi ricordo che c’era un cartoccio di carta ruvida per terra fuori al bar, ed il vento lo faceva grignare ogni tanto, un lamento, un rumore fastidioso e ricorrente che neanche il caffè bollente riusciva a far dimenticare. Pioveva, il bar era freddo. Elio mi guarda dritto negli occhi e mi dice: “Anna ma non puoi parlare di neoromanticismo in un mondo che va a rotoli . Non ti sentiranno, non hanno orecchie per sentire”
Poi ci siamo salutati, dopo averci confessato senza neanche dircelo che era meglio lasciare stare che non era il caso, che forse non c’era neanche più la poesia. Ma quel cartoccio continuava in un lamento fastidioso tra la pioggia ed il vento e quel lamento di carta mi feriva l’anima.

mercoledì 6 febbraio 2013

DANTE MAFFIA/ IO. POEMA TOTALE DELLA DISSOLVENZA


DANTE MAFFIA/ IO. POEMA TOTALE DELLA DISSOLVENZA


Sta per uscire una nuova opera poetica di DANTE MAFFIA per i tipi di EdiLet-Edilazio Letteraria (Roma) dal titolo

IO. POEMA TOTALE DELLA DISSOLVENZA

Si tratta di un'opera vasta (circa 700 pagine di testo, 30.000 versi), di una invidiabile ricchezza linguistica, destinata, con ogni probabilità, a rappresentare il capolavoro della produzione poetica, più quarantennale, dello scrittore, saggista, certamente un protagonista della cultura, e non solo poetica, italiana.

L’editore ci comunica che il volume è prenotabile. Chi lo vorrà, infatti, potrà sottoscrivere la TABULA GRATULATORIA per la nuova opera. Il nominativo dei sottoscrittori verrà riportato a stampa nelle ultime pagine del volume, che verrà, successivamente, recapitato ad ogni sottoscrittore con autografo/dedica personalizzata dell’Autore.

La sottoscrizione si traduce nella PRENOTAZIONE del volume e ne garantisce l'ACQUISTO A PREZZO AGEVOLATO (25 euro a copia, anziché 35), effettuando un versamento anticipato sul conto corrente postale

n. 93988848 intestato a:

CASA EDITRICE EDILAZIO (causale del versamento “Poema Dante Maffia”), oppure bonifico bancario al seguente Codice IBAN

IT 20 M 01030 03219 000000521745

 La sottoscrizione va effettuata entro e non oltre sabato 30 marzo 2013.  

La pubblicazione del volume è prevista entro il mese di aprile 2013.


Per eventuali informazioni si prega di rivolgersi all’Editore:



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martedì 5 febbraio 2013

ROMA/ NASCE IL MANIFESTO DEI NEOROMANTICI PER UN NUOVO UMANESIMO




ROMA/
NASCE IL MANIFESTO DEI NEOROMANTICI
PER UN NUOVO UMANESIMO
comunicato stampa

Numeroso e vivace pubblico alla presentazione dell’ultimo libro di Anna Manna “Una città un racconto” edito da Nema Press. Scrittori, poeti, operatori culturali da tutta Italia per la 13° Edizione del Viaggio tra le vie dell’arte promosso da Vera Ambra per AKKUARIA presso la Casa delle Regioni a Roma.

Elena Cordaro, responsabile per la Società Umanitaria a via Aldovrandi 16, nello splendido scenario di uno dei quartieri romani più belli, ha registrato arrivi da quasi tutte le Regioni italiane.

Dopo il saluto del Prof. Gilberto Mazzoleni, antropologo e poeta, che ha sottolineato la novità dello stile della Manna, la critica Daniela Fabrizi ha presentato un saggio acuto e profondo che ha proposto una attenta lettura dei racconti del libro. Sulle parole di tutti è esplosa la resa scenica dell’interpretazione intensa e modernissima dell’attrice Maria Concetta Liotta che ha recitato un brano del racconto dedicato alla città de L’Aquila ferita dal terremoto.

La metafora del terremoto è stata applicata nella sala infervorata dagli interventi dei critici alla società odierna ed ha originato un vivace dibattito che si è concluso nella nascita del MANIFESTO DEI NEOROMANTICI  PER UN NUOVO UMANESIMO di Anna Manna e Daniela Fabrizi alla presenza prestigiosa della Presidente dell’Associazione internazionale dei critici letterari Neria De Giovanni.

Primi firmatari Vera Ambra presidente di Akkuaria e Gilberto Mazzoleni, Docente de La Sapienza, antropologo e poeta che ha sottolineato il valore antropologico dell’evento alla presenza di tante regioni italiane.


Premio Italia Mia – Le rosse pergamene 2013

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