Uno spazio non definibile: qui la “voce” cede il posto alla scrittura. A volte la parola “parlata” annulla il pensiero. La parola scritta fissa un attimo, un sentimento, una riflessione, cattura il tempo.
Ogni lettore, quando legge, legge se stesso.
L’opera dello scrittore è soltanto
uno strumento ottico che egli offre
al lettore per permettergli di discernere
quello che, senza il libro,
non avrebbe forse visto
in se stesso.
(Marcel Proust)
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