Cuore e De Amicis in un saggio di Boero e Genovesi
Giovanni Pistoia
Giovanni Pistoia
Si è impegnati, più in polemiche che con atti propositivi, sui festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia. I temi sul Risorgimento italiano, sui miti, gli eroismi, il patriottismo, affollano le pagine di Cuore. La stessa unità d’Italia, argomento assai caro a De Amicis, è messa in discussione. Lo scrittore è morto nel 1908, quindi, poco più di cento anni fa. Gli ingredienti ci sono tutti per ritornare a parlare di uno dei testi più conosciuti della letteratura per ragazzi: Cuore, appunto.
È quello che hanno inteso fare due studiosi molto noti: Pino Boero, docente di Letteratura per l’infanzia alla Facoltà di Scienze della formazione dell’Università di Genova e Giovanni Genovesi, docente di Pedagogia generale all’Università di Ferrara, con il saggio “Cuore. De Amicis tra critica e utopia” (Franco Angeli, 2009).
Il testo è diviso in due parti. La prima è firmata da Giovanni Genovesi, la seconda da Pino Boero. Boero tenta di recuperare la complessità di De Amicis esaminando gli altri scritti dello scrittore. Al centro del ragionamento di Boero vi è sempre il libro Cuore che, con il suo successo, ha appannato, e di molto, le altre opere di De Amicis, alle quali Pino Boero vuole dedicare spazio e commenti. Dalla lettura del testo emerge un De Amicis ben diverso da quello conosciuto dai lettori abituali, quelli, per intenderci, di Cuore. Sia pure con rapide pennellate Boero ci consegna uno scrittore brillante, ironico, polifonico, elegante, divertente, perfino “conturbante”. Il De Amicis meno noto sembra incontrare le simpatie di Boero. Pretendere di conoscere e giudicate lo scrittore di Oneglia avendo letto solo il suo best seller, diremmo oggi, significa continuare a perpetrare pregiudizi e “cattiverie”, a volte, eccessive se non addirittura gratuite, su questo autore che va recuperato a una riflessione più oggettiva e globale.
Genovesi sembra riprendere una sua lettura di Cuore di quarant’anni fa: il libro si può inserire tra i testi per l’infanzia “solo con molta prudenza e con decise quanto giustificate riserve.” Alcune recensioni attuali dalle pagine di questo volume traggono una conclusione, a mio avviso, affrettata e semplicistica: il libro Cuore non è adatto ai bambini, perché lacrimevole, tetro, truculento, sadico. Non mi pare che questo dicano gli autori. Cuore, secondo Genovesi, è molto più articolato di quanto possa sembrare. È un testo che parla soprattutto agli educatori, alla scuola. È un libro sulla scuola “di cui De Amicis intende tracciare un progetto addirittura utopico e non limitarsi a una pura e semplice descrizione.” E i ragazzi possono essere attratti, e lo sono stati ampiamente, dagli eventi esposti con grazia narrativa da De Amicis ma possono non cogliere il disegno politico di ampio respiro, come scrive Faeti o, secondo il pensiero di Genovesi, un progetto utopico di scuola. Non a caso De Amicis è considerato un uomo “legato indissolubilmente alla scuola, cui egli dedicò un’attenzione ben superiore rispetto a qualsiasi altro letterato italiano del suo tempo.” Una rilettura di Cuore in questa ottica significa valorizzare il fortunato testo di De Amicis.
Quando al fatto che i ragazzi di oggi possano trovare in alcune di quelle pagine episodi “truculenti” o, comunque, forti, mi viene da dire, purtroppo, che i giovanissimi di oggi sono abituati a ben altre scene truci. Basti che stiano davanti alla televisione in qualsiasi ora per vedere come si uccide un uomo in pieno giorno in una città dell’Italia unita, o stare in una biblioteca per conoscere i titoli di alcuni testi da essi richiesti. Anche la pagina più nera di De Amicis non regge il confronto.
Pino Boero-Giovanni Genovesi
Cuore.
De Amicis tra critica e utopia
Franco Angeli 2009
www.francoangeli.it
Nella foto: la copertina del libro (progetto grafico di Elena Pellegrini), che riproduce l’illustrazione di A. Ferraguti apparsa sulla copertina di Cuore, Garzanti, Milano, 1948.
http://fondazionedelucabiblioteca.blogspot.com
giovannipistoia@libero.it
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