Una
notte senza luna
non
è una notte scura
se
colma la sua lacuna
una
volta stellata e pura.
Silvia,
apri la finestra
e
osserva questo incanto,
ascolta
la muta orchestra
di
questa celeste ammanto.
Angelo Petrosino
Una bambina estrosa e deliziosa, un
delfino danza e acrobazia, e poi il mare tutto azzurro e il cielo azzurro come
il mare. Il sole brucia e arde ed è malvisto dai passanti, ma le acque, quelle
sì, son fresche e spumeggianti. L’estate torrida sembra non finire, ma verrà
l’autunno, e poi l’inverno, e cercheremo il sole che, per dispetto, giocherà a
nascondino. Intanto, sogniamo mille avventure, e a cavallo di un bel delfino,
scorrazziamo per mari, e tra pesci e pescatori, barche e tartarughe, tra
gabbiani un po’ acciaccati, squali tagliatori, schizzi, scherzi, schiamazzi, e
squittendo, fischiando, strillando, come velieri veleggiamo verso il tempo che
fu, che è, che sarà. E mentre sulla battigia bambini festosi inseguono onde birichine,
adulti attentamente li rincorrono, e ritornano in quel tempo che fu bambino
anche per loro. È bello vivere da bambini ed è altrettanto bello non
dimenticare d’esserlo stato.
Angelo
Petrosino, lo scrittore per bambini e bambine di oggi e di ieri e di domani,
non ha mai dimenticato di essere stato ragazzino. E da cresciutello li ha incontrati tra i banchi di scuola, dove per anni
ha fatto l’insegnante o, meglio, il maestro; e, poi, dalla sua fantasia sono
sbocciati mille adolescenti, che hanno arricchito quel meraviglioso giardino
che chiamiamo Letteratura per l’infanzia,
anche se preferisco dire semplicemente
Letteratura. La sua grande capacità
di parlare degli adolescenti, seguendoli attraverso il loro sviluppo emotivo e sociale,
gli deriva dal fatto di non mettersi mai in cattedra, ma ascoltando e
osservando i bambini nei loro comportamenti quotidiani, non trascurando nessun
dettaglio. Spesso i dialoghi, sempre misurati e puntuali, che troviamo nei suoi
romanzi, sono il risultato di quello che avviene per le strade, nelle case,
nelle aule scolastiche, sui campi di gioco, o sulla spiaggia e in mare come in Le avventure del delfino Beniamino
(Einaudi Ragazzi, 2022).
In questo
romanzo, impreziosito dai disegni freschi, gioiosi e ironici di Sara Not, si
raccontano le avventure estive di una bambina, Silvia, di nove anni e di un
delfino, Beniamino, fantastico compagno «col naso a bottiglia» di giorni
felici. I due condividono giochi, scoperte, vicende; conosceranno il mare e le
sue insidie. Sono, naturalmente, gli interpreti di vigorose nuotate nelle
limpide acque dell’isola e dell’arcipelago toscano. Qui Silvia vive con il
nonno, preziosa presenza, perché la bambina è senza genitori dall’età di due anni.
«I suoi genitori erano stati travolti da una valanga mentre sciavano in
montagna. Purtroppo, non li avevano trovati subito e non avevano potuto
salvarli», scrive Petrosino. Ma questa triste vicenda è appena lievemente
accennata. La bambina abita con il nonno, che è impegnato a seguire la
nipotina, vispa e intelligente, dandole fiducia, aiutandola a crescere, a
sviluppare quelle ali che la renderanno sempre più libera e autonoma
nell’affrontare la vita. Anche se apparentemente il nonno non è un protagonista
di primo piano nel romanzo – l’attenzione è tutta rivolta a Silvia, a Beniamino
e alla Natura – lo scrittore è attento nel farne un educatore prudente, saggio,
e sempre aperto al dialogo con la nipote. Non è un caso che è un nonno «grande
lettore» e «bravo narratore».
Non è opportuno
soffermarsi sugli episodi raccontati dallo scrittore; faremmo un torto ai
giovanissimi lettori ma anche a quelli non più giovani, che vorranno trovare un
po’ di giovinezza nelle fresche e sobrie pagine di Angelo Petrosino. Sì,
diciamocelo una volta per tutte, non sono solo bambini e adolescenti i lettori
di Petrosino; i suoi romanzi sono letti da maestri e maestre, genitori,
bibliotecari, educatori. Ma anche da tanti che, pur non essendo “obbligati” in
virtù del proprio lavoro, trovano nelle pagine di Petrosino, pur nella
leggerezza del lessico e della costruzione del periodo, profondità di pensiero,
approccio a numerose tematiche importanti e attuali, e un bagaglio immenso di umanità e di
dolcezza. E, ancora, quel grande dono che lo induce, nel raccontare eventi più
o meno reali, più o meno frutto della sua robusta fantasia, a porre problemi legati
all’infanzia senza dirlo, a stimolare dialoghi senza mai dare lezioni. Sembra
che l’autore si aggiri premuroso tra le vie, le piazze, e tra i banchi senza
mai sentirsi maestro. Lui che fu Maestro di professione, e che continua a
essere, sempre più, Maestro nella scrittura e nel comprendere e nel far
emergere quel mondo vasto, complesso, misterioso e fantastico che noi chiamiamo,
molto frettolosamente, «bambino», «ragazzo», «adolescente».
Appare per la
prima volta in:
https://independent.academia.edu/GiovanniPistoia
in data 7 agosto
2022
e
successivamente in:
http://parolefiori.blogspot.com/2022/08/questa-e-la-storia-del-delfino.html
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