lunedì 31 gennaio 2011

La notte di Elie Wiesel



La notte di Elie Wiesel
Giovanni Pistoia

Notte. Nessuno pregava perché la notte passasse presto. Le stelle non erano che le scintille del grande fuoco che ci divorava. Quando questo fuoco si sarebbe estinto, un giorno, non ci sarebbe stato più nulla in cielo, ma solo delle stelle spente, degli occhi morti.
Non c’era altro da fare che mettersi a letto, nei letti degli assenti. Riposarsi, riprendere le forze.

È un passo del testo autobiografico di Elie Wiesel, che descrive la cruda e nuda esperienza in alcuni campi di concentramento (Auschwitz e Buchenwald).
Elise, giovanissimo ebreo, appena quindici anni, è deportato insieme alla famiglia, dopo aver conosciuta la vita in un ghetto: una tragedia che colpirà milioni di persone negli anni dell’irrazionalità dilagante, l’emblema della distruzione della ragione.
 

mercoledì 19 gennaio 2011

SAN GIOVANNI ROTONDO/ Obiettivo UOMO




Obiettivo UOMO

OBIETTIVO UOMO: CONFERENZA DEL 20 NOVEMBRE 2010

Pubblicato il video della conferenza per il lancio della campagna

"Adotta una cellula"

 Per visionare il video e per ulteriori informazioni, visita il sito:


SAN GIOVANNI ROTONDO/ Rigenerazione del midollo spinale



Rigenerazione del midollo spinale

Le lesioni del midollo spinale rappresentano una patologia devastante, sia dal punto di vista clinico che umano, comportano un costo sociale enorme e rimangono tristemente incurabili.

Il prossimo 25 gennaio, la prestigiosa rivista americana di nanotecnologie ACS Nano pubblicherà i promettenti e innovativi risultati di un complessa ricerca, durata diversi anni e condotta in Italia che, attraverso nuove tecniche di nanotecnologia, ha portato alla creazione di una neuro-protesi innovativa di natura biologica, ma progettata e sintetizzata in laboratorio.

Chi è interessato all’argomento può visitare il sito:

lunedì 17 gennaio 2011

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sabato 15 gennaio 2011

Garibaldi, da Caprera a Caprera



Caprera

Garibaldi, da Caprera a Caprera.
Pubblicato il 22 giugno 2010

Vi proponiamo il film-documentario del maestro Lamberto Lambertini dedicato alla figura di Garibaldi.

Caprera punto di partenza, e d'arrivo, attraverso l'eroica sconfitta del Gianicolo, la morte di Anita, la leggenda di Calatafimi, per conoscere meglio l'animo di un Eroe contraddetto e discusso, per comprenderne il perdurare della fama, del culto, addirittura, al di là delle analisi politiche.

Nell'aspro silenzio di Caprera si ricorda il Generale con laica religiosità. Amato e riverito come un modello, un maestro, ma anche uno di famiglia.

Nell'aria si sente ancora il respiro del Vecchio Generale. Ancora vive il ricordo della sua voce, della sua gentilezza, dei suoi metodi di lotta, dei suoi sogni ancora non realizzati, profetici nella loro semplice necessità di uguaglianza. Garibaldi, uomo dalla popolarità planetaria, fu uno dei rari grandi a diventare famosissimo in vita. Esule volontario nella sua isola, deluso dalla politica e dal mondo, carico di dolori e di rimpianti, ricco dei suoi immutati ideali, proteso verso le sue utopie. Tutta la sua forza deriva dalla semplicità, dallo stile spartano della sua vita, che riduceva al minimo i desideri e bisogni, un etto, cibo sano, un po' di terra, una famiglia amorosa, la natura, il mare.

Per continuare e visionare il film-documentario visita il sito:


venerdì 14 gennaio 2011

Recensione a Domenico Cipriano


Recensione a Domenico Cipriano,
“Novembre” (Transeuropa, 2010)
Stelvio Di Spigno

«Di queste case / non è rimasto / che qualche / brandello di muro // Di tanti / che mi corrispondevano / non è rimasto / neppure tanto // Ma nel cuore / nessuna croce manca». Gli struggenti versi di San Martino del Carso, tratti dal Porto sepolto di Ungaretti, potrebbero facilmente prestarsi a scolpire un’epigrafe conclusiva e liberatoria a Novembre, ultimo lavoro di Domenico Cipriano, edito da Transeuropa e pubblicato poche settimane or sono. Il titolo comunica perentoriamente: le composizioni che lo sostanziano riportano come un magnete alla memoria il terremoto del 23 novembre 1980, un evento che per le sue ricadute sociali, politiche ed economiche può annoverarsi tra i più drammaticamente dirimenti che il Meridione abbia vissuto dall’Unità d’Italia fino ai nostri giorni. Cipriano viveva allora nel cuore dell’Irpinia (ci vive ancora oggi, sebbene un po’ più a valle). 

Per continuare la lettura dell’interessante recensione si prega di visitare il nuovo blog di critica letteraria, analisi e discussione sul contemporaneo: