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Roseto la poesia e un mare di conchiglie
Giovanni Pistoia
L’appuntamento va avanti da anni, il primo giugno 2011 la nona edizione del Premio internazione “Roberto Farina”. Un incontro sempre più importante e che ha, ormai, consolidato il suo prestigio tra gli eventi culturali (e non solo della regione Calabria). Se questo miracolo è possibile in una terra, per molti versi, arida, e dove operare è, a volte, un sacrificio duro, lo si deve alla caparbietà della Fondazione Roberto Farina e a un sempre più nutrito gruppo di intellettuali del Paese, che non si risparmia nel dare un concreto contributo al Premio e alla stessa cittadina, Roseto Capo Spulico, che è davvero un piccolo gioiello di paese.
Vincitori dell’edizione 2011 del premio, Marco Onofrio, Emilio Coco, Luca Benassi. Il premio dei due presidenti, Farina per la Fondazione e Maffia per la Giuria, è andato quest’anno a Franco Perri. Riconoscimenti sono stati assegnati a due pittori, Giovanni Cataldi e Francesco Basile, interpreti del paesaggio dell’Alto Jonio. Un riconoscimento anche a Raffaele Galasso, fondatore del “Tiraccio”, periodico coraggioso e per anni una palestra di confronto culturale per diverse generazioni.
Andiamo con ordine. A Franco Perri una testimonianza di affetto e di stima per la sua lunga attività didattica, e per avere pubblicato, di recente, un volume su Pasquale Scura, nativo di Vaccarizzo Albanese, magistrato, uomo di cultura, ministro di Garibaldi nella fase più delicata dell’Unità d’Italia: una ricerca, questa di Perri, che è il risultato, non ancora definitivo, di un lavoro meticoloso tra biblioteche e archivi italiani.
Come è noto, il Premio Farina si caratterizza per dare rilievo alla bella poesia, a quella di qualità, anche se siamo davanti a “un’Italia distrutta e senza valori di cui si nutriva la poesia; un’Italia derelitta e abbandonata alla volgarità montante del consumismo, di una borghesia vorace e sottoculturale che non sa che farsene dei poeti … ” (così Dario Bellezza nel 1978: chi sa cosa scriverebbe oggi!)
E, forse, non è un caso che il primo premio sia andato a Marco Onofrio, poeta e critico romano, per il suo “Poemetto di civile indignazione” dal titolo “Emporium”. Cos’è l’Emporium? È la supremazia del profitto che vince sul valore, è il potere dei media e la conseguente omologazione, il lavoro totalizzante e quello precario, la mercificazione dell’essere, la volgarità dei tempi. È, soprattutto, l’Emporium, il consumismo dei nostri giorni, già denunciato, come appena accennato, da Bellezza alcuni decenni fa. Il secondo premio è per Emilio Coco, promotore instancabile della poesia italiana nel mondo, con la raccolta “Il dono della notte”: struggenti pagine d’amore al capezzale del fratello che muore; il terzo posto per Luca Benassi per il volume di poesie “L’onore della polvere”: versi che nascono con il venire al mondo del figlio.
La Giuria, presieduta da Dante Maffia, per l’occasione era composta da Giorgio Linguaglossa, Gennaro Mercogliano, Eugenio Nastasi, Luigi Reina, Mario Specchio.
Presenti tutti i componenti della giuria, i premiati; presente anche Sabino Caronia, scrittore e critico letterario.
Isabella Farina, vice presidente della Fondazione, ha reso pubblico un progetto dell’Istituzione culturale: dare vita a un Museo delle conchiglie, conchiglie che lo scrittore e poeta Luciano Luisi (ne ha oltre ventimila e che definisce “straordinarie sculture”) metterebbe a diposizione a un prezzo modesto, da collocare in un palazzo riconosciuto come bene culturale. Un progetto ambizioso e seducente. Roseto Capo Spulico, un luogo ideale per esaltare l’eterno mistero della poesia, il fascino di un mare, che parla una lingua antica e guarda lontano, le voci delle conchiglie che sanno di salsedine e di pietre, dove il mormorio dell’Emporium è sconosciuto. Un tentativo per sconfiggere la solitudine e la disperazione, recuperare sogni prigionieri in qualche anfratto, per dare corpo ai robusti e indignati versi di Marco Onofrio.
Roseto la poesia e un mare di conchiglie
di Giovanni Pistoia
in:
4 giugno 2011
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