Qui
madre mia è come allora
di Giovanni Pistoia
Questo viale s’inerpica stretto e
solitario
come allora
tra alberi alti a sorreggere il cielo
tappezzato di nuvole
ora bianche ora grigie ora nere.
È il solito sentiero vestito di foglie
morte
dove il mio piede fanciullo scivolava
leggero.
La resina inebria ancora
e ancora il vento racconta storie d’odio
e d’amore.
Sento un fremito tra le foglie spossate
e mi perdo tra stagioni remote.
Ricordi? Mi raccontavi qui storie di
lupi affamati
e ogni piccolo rumore del bosco
era il muoversi lento degli gnomi
irrequieti.
Ricordi? Mi manca la tua voce
anche ora che il mio piede è pesante
e il sospiro frizzante del vento
mi gela le parole che da tempo ho da
dirti
e che mai forse ti dirò.
Qui madre mia è come allora
i pini le querce il viale di foglie
gialle marcite
il tuo passo lieve il tuo volto
sorridente
le mie mani piccole incerte e vuote
che cercano ancora come allora le tue.
In:
I
poeti contemporanei
Pagine, Roma 2013
I poeti contemporanei
Pagine, Roma,
novembre 2012
formato
eBook
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