«Qui il verso urla, schiaffeggia,
accarezza, plana, s’innalza; qui il verso è dolce, lieve, nostalgico, asprigno,
doloroso; qui il verso diventa Verso, la poesia diviene Poesia. Qui l’Io di
Maffia è un Io personale, autobiografico ma è anche l’Io di tanti, l’Io
dell’Umanità, che si assolve e si dissolve, l’Io dell’uomo con le sue
miserabili miserie, dell’Uomo che pensa, agisce, ama. Qui i versi sostituiscono
i fiori e i pascoli verdi nelle praterie dei sogni e dell’utopia. Ma non si
pensi che si tratti di una passeggiata poetica sul velluto: qui Dante percorre spazi
e tempi immensi, e si inabissa tra i calanchi e gli arcigni valichi della
follia e del razionale, come ciò sia possibile è un mistero. Solo il linguaggio
d’oro del Poeta sa esprimere l’inesprimibile.» (Giovanni Pistoia)
Dante Maffia
IO
POEMA TOTALE DELLA DISSOLVENZA
EdiLet
Edilazio Letteraria
Roma, maggio 2013
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