Anch’io so leggere
di Giovanni Pistoia
Quasi nessun bambino è tanto disabile da non poter imparare a leggere. Purchè qualcuno valorizzi tutte le sue risorse.
Ha come principio base questo concetto la ricerca per insegnare a leggere ai bambini con disabilità intellettive i cui risultati sono riportati nel volume dal titolo “Anch’io so leggere”, stampato a cura della GlaxoSmithKline.
La pubblicazione è curata da Franco Larocca, professore ordinario di Pedagogia speciale presso l’Università degli Studi di Verona e Angelo Luigi Sangalli, pedagogista speciale.
La ricerca va inquadrata nell’ambito del Progetto più complessivo che la GSK va sostenendo, ossia, Leggere per Crescere. Un progetto che nato a Verona va sempre più ramificandosi in varie parti d’Italia, mentre guarda con attenzione all’Europa.
Quasi nessun bambino è tanto disabile da non poter imparare a leggere. Purchè qualcuno valorizzi tutte le sue risorse.
Ha come principio base questo concetto la ricerca per insegnare a leggere ai bambini con disabilità intellettive i cui risultati sono riportati nel volume dal titolo “Anch’io so leggere”, stampato a cura della GlaxoSmithKline.
La pubblicazione è curata da Franco Larocca, professore ordinario di Pedagogia speciale presso l’Università degli Studi di Verona e Angelo Luigi Sangalli, pedagogista speciale.
La ricerca va inquadrata nell’ambito del Progetto più complessivo che la GSK va sostenendo, ossia, Leggere per Crescere. Un progetto che nato a Verona va sempre più ramificandosi in varie parti d’Italia, mentre guarda con attenzione all’Europa.
Un primo obiettivo del Progetto Leggere per Crescere era - ed è - quello di sottolineare l’importanza della lettura ad alta voce che genitori e educatori possono praticare nei confronti dei bambini in età prescolare. Per raggiungere risultati apprezzabili i responsabili del Progetto, sostenuti dal Ministero della P.I e della Ricerca Scientifica, organizzano corsi e laboratori di lettura, in modo particolare nelle scuole, negli asili nido, nelle varie comunità.
Con il trascorrere del tempo questo Progetto va sempre più diversificandosi fino a cercare di sensibilizzare gli operatori della importanza della lettura ad alta voce con riferimento specifico ai bambini svantaggiati: bambini ospedalizzati, bambini immigrati, disabili.
La ricerca “Anch’io so leggere” – titolo significativo oltre che suggestivo – tende, appunto, ad ottenere il recupero della capacità di lettura nei bambini intellettivamente ritenuti diversamente abili “al punto da non poter riconoscere la più semplice parola scritta né nella sua materialità né, tanto meno, nel suo significato”, come scrive nella pregevole presentazione Roberto Ferri, presidente e amministratore delegato della GSK.
La ricerca si snoda su due capitoli essenziali: il primo individua la metodologia, gli scopi e l’oggetto dello studio; il secondo si sofferma analiticamente sul percorso di apprendimento della lettura per i bambini diversamente abili. Non mancano, nell’appendice, esempi pratici di alcuni casi studiati. Ricco anche l’apparato bibliografico. Non è una ricerca conclusa ma in itinere. Non è una ricerca teorica, o meglio, non è solo teorica, dal momento che obiettivo principale è far pervenire, nei limiti del possibile, i soggetti che prendono parte alla ricerca all’abilità di leggere “con la sistematicità, la continuità e la comprensione di tutti gli altri bambini, puntando sullo sviluppo indotto delle loro potenzialità”.
Chi è interessato alla pubblicazione? Certamente quanti, a diverso titolo, operano con soggetti diversamente abili. Per esperienza diretta so che in questo campo è indispensabile una sensibilità del tutto particolare dell’operatore: spesso ciò da sola non basta, una buona conoscenza della metodologia di approccio al problema che si affronta è doverosa.
Non credo che il volume sia in vendita, chi è interessato può comunque visitare il sito: http://www.leggerepercrescere.it/
Con il trascorrere del tempo questo Progetto va sempre più diversificandosi fino a cercare di sensibilizzare gli operatori della importanza della lettura ad alta voce con riferimento specifico ai bambini svantaggiati: bambini ospedalizzati, bambini immigrati, disabili.
La ricerca “Anch’io so leggere” – titolo significativo oltre che suggestivo – tende, appunto, ad ottenere il recupero della capacità di lettura nei bambini intellettivamente ritenuti diversamente abili “al punto da non poter riconoscere la più semplice parola scritta né nella sua materialità né, tanto meno, nel suo significato”, come scrive nella pregevole presentazione Roberto Ferri, presidente e amministratore delegato della GSK.
La ricerca si snoda su due capitoli essenziali: il primo individua la metodologia, gli scopi e l’oggetto dello studio; il secondo si sofferma analiticamente sul percorso di apprendimento della lettura per i bambini diversamente abili. Non mancano, nell’appendice, esempi pratici di alcuni casi studiati. Ricco anche l’apparato bibliografico. Non è una ricerca conclusa ma in itinere. Non è una ricerca teorica, o meglio, non è solo teorica, dal momento che obiettivo principale è far pervenire, nei limiti del possibile, i soggetti che prendono parte alla ricerca all’abilità di leggere “con la sistematicità, la continuità e la comprensione di tutti gli altri bambini, puntando sullo sviluppo indotto delle loro potenzialità”.
Chi è interessato alla pubblicazione? Certamente quanti, a diverso titolo, operano con soggetti diversamente abili. Per esperienza diretta so che in questo campo è indispensabile una sensibilità del tutto particolare dell’operatore: spesso ciò da sola non basta, una buona conoscenza della metodologia di approccio al problema che si affronta è doverosa.
Non credo che il volume sia in vendita, chi è interessato può comunque visitare il sito: http://www.leggerepercrescere.it/
(2 novembre 2007)
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