La corriera che va al mare
Giovanni Pistoia
“Dal finestrino aperto entrava il respiro del mare, entravano granelli di sabbia calda e fine, entravano bolle di sapone e lacrime, entravano le preghiere di marinai inseguiti dalle onde, entravano le voci di bambini che sognavano di fare i pirati, dal finestrino aperto usciva il cicaleccio divertito di tanti amici, uscivano centinaia di aeroplanini di carta, usciva il suono ammaliante di un violino, uscivano tante storie piene di antiche paure, uscivano diciotto palloncini colorati che facevano solletico ai gabbiani. Craaa… craaa… stridevano sorpresi, planando sulle onde, e intanto, come ogni giorno e come sempre, la terra e il mare si toccavano, un cielo rosso scoppiava all’orizzonte, un vento dispettoso soffiava i capelli di una donna, il canto di un pescatore combatteva il silenzio dell’imbrunire.”
Dalla penna vellutata di Alfredo Stoppa e dal pennello pastoso di Alessandra Cimatoribus riprende il cammino una strana corriera vestita di azzurro. Di un azzurro particolare, incrostato di salsedine, perché rapito al mare in un momento di distrazione del sole. Una corriera abbandonata in una piazza solitaria sembra meditare sul suo ultimo viaggio. Non è così. All’arrivo di un autista spilungone, la misteriosa corriera riprende un fantasioso viaggio: si ferma, riparte, fa entrare strani personaggi, che l’aspettano ansiosa, pieni di sogni e di speranza, chiude le porte ad altri signori, che sembrano avere mete diverse rispetto a quelle della corriere e dei suoi viaggiatori.
“La corriera che va al mare” è un racconto dolcissimo, scritto da un osservatore acuto e sensibilissimo come sa essere Alfredo Stoppa, accompagnato, in questa avventura dipinta di realtà e di fantasia, di sogni e di utopie, dai colori vivaci, quasi aggressivi, di Alessandra Cimatoribus. “È poesia del segno e del colore quello di Alessandra, come sempre, forse più di sempre. Segno pieno di vitalità e colore carico di emozioni, capaci di narrare, in perfetta sintonia, le emozioni ricevute e, poi, trasmesse a chi legge dallo scrittore”, per dirla con Livio Sossi, che firma una bella e appassionata presentazione.
Il racconto di Stoppa è un viaggio, tra realtà e desideri. “Scrivere è conoscere. Scrivere è vedere con gli occhi della mente. Scrivere è incontrare l’altro. E l’altro può essere anche il disabile”, dice Sossi. Perché Stoppa ci parla dei diversi, dell’altro, delle differenze. Lo fa con straordinaria abilità, tanto che “noi quasi non ce ne accorgiamo. Forse perché – aggiunge Sossi – tutti noi siamo diversi. Sì, uguali e contemporaneamente diversi”.
La narrazione è semplice, eppure complessa. Storia per ragazzi, da leggere con attenzione. Senza fretta. Da leggere con gli educatori, con calma. Nella lettura si ascoltano più i silenzi che il suono delle parole, più le cose che si riescono a immaginare che quelle scritte o evocate dalla illustratrice. Non è una storia compiuta: l’autore narra il suo modo di intendere il viaggio della corriera azzurra; lascia al lettore coprire spazi che sembrano vuoti, non chiari. Rispondere a domande che, forse, nel testo, non sono neanche poste.
Foto: la copertina dell’albo illustrato
La corriera che va al mare
Testo di Alfredo Stoppa
Illustrazioni di Alessandra Cimatoribus
Falzea Editore, Reggio Calabria 2005.
http://www.falzeaeditore.com/
info@falzeaeditore.it
Il libro è in vendita con il video “L’albero” della compagnia Il Gatto Sapiente, regia di Roberto Pagura.
(15 gennaio 2008)
Giovanni Pistoia
“Dal finestrino aperto entrava il respiro del mare, entravano granelli di sabbia calda e fine, entravano bolle di sapone e lacrime, entravano le preghiere di marinai inseguiti dalle onde, entravano le voci di bambini che sognavano di fare i pirati, dal finestrino aperto usciva il cicaleccio divertito di tanti amici, uscivano centinaia di aeroplanini di carta, usciva il suono ammaliante di un violino, uscivano tante storie piene di antiche paure, uscivano diciotto palloncini colorati che facevano solletico ai gabbiani. Craaa… craaa… stridevano sorpresi, planando sulle onde, e intanto, come ogni giorno e come sempre, la terra e il mare si toccavano, un cielo rosso scoppiava all’orizzonte, un vento dispettoso soffiava i capelli di una donna, il canto di un pescatore combatteva il silenzio dell’imbrunire.”
Dalla penna vellutata di Alfredo Stoppa e dal pennello pastoso di Alessandra Cimatoribus riprende il cammino una strana corriera vestita di azzurro. Di un azzurro particolare, incrostato di salsedine, perché rapito al mare in un momento di distrazione del sole. Una corriera abbandonata in una piazza solitaria sembra meditare sul suo ultimo viaggio. Non è così. All’arrivo di un autista spilungone, la misteriosa corriera riprende un fantasioso viaggio: si ferma, riparte, fa entrare strani personaggi, che l’aspettano ansiosa, pieni di sogni e di speranza, chiude le porte ad altri signori, che sembrano avere mete diverse rispetto a quelle della corriere e dei suoi viaggiatori.
“La corriera che va al mare” è un racconto dolcissimo, scritto da un osservatore acuto e sensibilissimo come sa essere Alfredo Stoppa, accompagnato, in questa avventura dipinta di realtà e di fantasia, di sogni e di utopie, dai colori vivaci, quasi aggressivi, di Alessandra Cimatoribus. “È poesia del segno e del colore quello di Alessandra, come sempre, forse più di sempre. Segno pieno di vitalità e colore carico di emozioni, capaci di narrare, in perfetta sintonia, le emozioni ricevute e, poi, trasmesse a chi legge dallo scrittore”, per dirla con Livio Sossi, che firma una bella e appassionata presentazione.
Il racconto di Stoppa è un viaggio, tra realtà e desideri. “Scrivere è conoscere. Scrivere è vedere con gli occhi della mente. Scrivere è incontrare l’altro. E l’altro può essere anche il disabile”, dice Sossi. Perché Stoppa ci parla dei diversi, dell’altro, delle differenze. Lo fa con straordinaria abilità, tanto che “noi quasi non ce ne accorgiamo. Forse perché – aggiunge Sossi – tutti noi siamo diversi. Sì, uguali e contemporaneamente diversi”.
La narrazione è semplice, eppure complessa. Storia per ragazzi, da leggere con attenzione. Senza fretta. Da leggere con gli educatori, con calma. Nella lettura si ascoltano più i silenzi che il suono delle parole, più le cose che si riescono a immaginare che quelle scritte o evocate dalla illustratrice. Non è una storia compiuta: l’autore narra il suo modo di intendere il viaggio della corriera azzurra; lascia al lettore coprire spazi che sembrano vuoti, non chiari. Rispondere a domande che, forse, nel testo, non sono neanche poste.
Foto: la copertina dell’albo illustrato
La corriera che va al mare
Testo di Alfredo Stoppa
Illustrazioni di Alessandra Cimatoribus
Falzea Editore, Reggio Calabria 2005.
http://www.falzeaeditore.com/
info@falzeaeditore.it
Il libro è in vendita con il video “L’albero” della compagnia Il Gatto Sapiente, regia di Roberto Pagura.
(15 gennaio 2008)
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