Ciao
Giovanni Pistoia
“Il sole scaldava da poco, quando il bambino svegliò tutta la casa: una pioggia noiosa era caduta per giorni e giorni, tic toc, tic toc da mattina a sera, testarda e grigia, grigia e testarda.
Perfino il papà sembrava triste e la mamma era mogia più del vecchio orsetto di pezza, che da quando era nato non aveva mai fatto un vero sorriso, nemmeno a Natale.”
La narrazione comincia, così, nella descrizione semplice di una giornata, che rischiava di essere uggiosa se non ci fosse stato l’intervento provvidenziale del sole a riscaldare uomini e cose. Ah, il sole!
Il protagonista è un bambino e, senza volerlo, un orsetto di pezza. Si, proprio uno di quei pupazzi, che restano immobili a godersi le carezze dei bambini. Silenziosi e accomodanti, non dicono mai no, e si lasciano cullare, abbracciare e… ascoltano, ascoltano, non intervengono mai. Ma, forse, non è così, se è vero che i ragazzini, spesso, parlano con loro, e qualche risposta l’avranno pure, anche se solo loro riescono ad avere orecchie per sentire.
È questa un po’ la storia di un bambino, un bambino che non ha, nel racconto, un nome. Potrebbe, infatti, chiamarsi con un nome qualsiasi. Questo bambino se ne va a passeggio, mano nella mano, con il suo papà. Tanti signori e signore gli rivolgono moine e carezze, e pretendono un ciao, un piccolo, innocuo, innocente ciao. In fondo, un ciao, un saluto breve breve, non si nega a nessuno! E, invece, il nostro bambino della storiella, che fa? Già, che fa? Ve lo dico? Ma si, ve lo dico. Pensa al suo orsacchiotto, che se ne sta solo, ad annoiarsi, nel chiuso della sua stanzetta. Si, va bene, ma il bambino del raccontino dice o non dice alle persone che non conosce e che lo invitano, forse, con modi un po’ impertinenti e insistenti, ad avere il suo prezioso “ciao”?
“Ciao” è un racconto di Alfredo Stoppa, contenuto in un bellissimo albo illustrato di poche pagine, dove risaltano i disegni vivaci di Alessandro Sanna, che cerca di farsi spazio, con le sue matite colorate, tra le foschie padane.
Ma il bambino, che sembra più impertinente delle signore e dei signori incontrati per strada, regala il suo “ciao”? Oppure il suo saluto, piccino piccino, come solo un “ciao” può essere, è per lui cosa grande grande da riservare per occasioni tenerissime? Chissà!
Foto: la copertina dell’albo illustrato.
Alfredo Stoppa
Ciao
Illustrato da Alessandro Sanna
Falzea Editore, Reggio Calabria 2007
http://www.falzeaeditore.com/
info@falzeaeditore.it
(14 gennaio 2008)
Giovanni Pistoia
“Il sole scaldava da poco, quando il bambino svegliò tutta la casa: una pioggia noiosa era caduta per giorni e giorni, tic toc, tic toc da mattina a sera, testarda e grigia, grigia e testarda.
Perfino il papà sembrava triste e la mamma era mogia più del vecchio orsetto di pezza, che da quando era nato non aveva mai fatto un vero sorriso, nemmeno a Natale.”
La narrazione comincia, così, nella descrizione semplice di una giornata, che rischiava di essere uggiosa se non ci fosse stato l’intervento provvidenziale del sole a riscaldare uomini e cose. Ah, il sole!
Il protagonista è un bambino e, senza volerlo, un orsetto di pezza. Si, proprio uno di quei pupazzi, che restano immobili a godersi le carezze dei bambini. Silenziosi e accomodanti, non dicono mai no, e si lasciano cullare, abbracciare e… ascoltano, ascoltano, non intervengono mai. Ma, forse, non è così, se è vero che i ragazzini, spesso, parlano con loro, e qualche risposta l’avranno pure, anche se solo loro riescono ad avere orecchie per sentire.
È questa un po’ la storia di un bambino, un bambino che non ha, nel racconto, un nome. Potrebbe, infatti, chiamarsi con un nome qualsiasi. Questo bambino se ne va a passeggio, mano nella mano, con il suo papà. Tanti signori e signore gli rivolgono moine e carezze, e pretendono un ciao, un piccolo, innocuo, innocente ciao. In fondo, un ciao, un saluto breve breve, non si nega a nessuno! E, invece, il nostro bambino della storiella, che fa? Già, che fa? Ve lo dico? Ma si, ve lo dico. Pensa al suo orsacchiotto, che se ne sta solo, ad annoiarsi, nel chiuso della sua stanzetta. Si, va bene, ma il bambino del raccontino dice o non dice alle persone che non conosce e che lo invitano, forse, con modi un po’ impertinenti e insistenti, ad avere il suo prezioso “ciao”?
“Ciao” è un racconto di Alfredo Stoppa, contenuto in un bellissimo albo illustrato di poche pagine, dove risaltano i disegni vivaci di Alessandro Sanna, che cerca di farsi spazio, con le sue matite colorate, tra le foschie padane.
Ma il bambino, che sembra più impertinente delle signore e dei signori incontrati per strada, regala il suo “ciao”? Oppure il suo saluto, piccino piccino, come solo un “ciao” può essere, è per lui cosa grande grande da riservare per occasioni tenerissime? Chissà!
Foto: la copertina dell’albo illustrato.
Alfredo Stoppa
Ciao
Illustrato da Alessandro Sanna
Falzea Editore, Reggio Calabria 2007
http://www.falzeaeditore.com/
info@falzeaeditore.it
(14 gennaio 2008)
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