domenica 21 ottobre 2007

passeggiando tra i libri/La conferenza degli animali

La conferenza degli animali
di Giovanni Pistoia

Il “Grattacielo degli Animali” è un edificio grandissimo, bizzarro, una vera e propria città. Vi è un porto, una stazione ferroviaria e, per tetto, una pista per aerei. Vi è l’ufficio postale dei colombi viaggiatori, un albergo per gli uccelli migratori, un ufficio di collocamento per gli animali, una scuola di danza per gli orsi artisti, un’accademia per i leoni selvaggi, una scuola per cavalli, un conservatorio per gli uccelli cantanti, una clinica dentistica, un asilo nido per i cuccioli che hanno i genitori che lavorano tutto il giorno, una prigione per chi sevizia gli animali, eccetera, eccetera.
È in questa strana costruzione che un giorno una nutrita delegazione di tutti gli animali della Terra decise di riunirsi, in conferenza, per chiedere ai governanti del mondo, presidenti e generali, di finirla, una buona volta, con i loro inconcludenti incontri, e portare davvero la pace nelle città e nei paesi e salvare così, dalla morte, tanti bambini che non possono essere offerti in sacrificio per i crimini degli adulti.

Questa conferenza degli animali fu promossa proprio perché il mondo era in guerra. I Capi di Stato erano sempre riuniti per decidere cosa fare per fermare le armi. Intanto le città venivano bombardate e i bambini morivano.

Il leone Luigi, l’elefante Oscar, la giraffa Leopoldo, l’orso bianco Paolo decisero di convocare le rappresentanze degli animali, piccoli e grandi, per indurre alla ragione gli uomini, che si mostravano incapaci di salvare i loro stessi figli. Essi non sopportavano più vedere le città in fiamme, la gente morire, gli animali soffrire. Soprattutto, il dolore più forte, per loro, era assistere inermi all’angoscia dei loro amici bambini. “Dei bambini così carini, costretti sempre a sopportare guerre… e poi i grandi dicono che è per il loro bene, perché un giorno possano vivere meglio. Che impudenza!”, barriva l’elefante Oscar.

In quella conferenza gli animali ne fecero di tutti i colori, mentre i presidenti e i generali, riuniti in altra parte della terra, parlavano e parlavano e l’accordo non lo raggiungevano mai. Cosa combinarono quei mattacchioni di animali? Cari ragazzi, potete scoprirlo, se ne avete voglia, leggendo il libro dal titolo “La conferenza degli animali”. L’autore, Erich Kastner, lo scrisse tanti anni fa, nel 1949, perché la guerra era finita da poco e voleva sperare che mai più bambini potessero morire per guerre. Il libro piace tanto ai ragazzi, soprattutto a quelli che hanno otto anni e più, tant’è che viene sempre ristampato (www.ragazzi.mondadori.com). Piace perché i protagonisti sono gli animali, simpatici amici dei più piccoli; perché è scritto in maniera semplice e si legge d’un fiato.

I ragazzi sanno che, ancora una volta, piovono missili sulle case di Beirut e di tante altre città del mondo. Ancora una volta sono i bambini e i ragazzi le vittime incolpevoli dell’assurdità della guerra. Ancora una volta vedono, attraverso la televisione, spaventosi “fuochi d’artificio” che cancellano persone e cose. È necessario e urgente, ragazzi, sperare che gli animali ritornino a convocare la loro conferenza: forse servirà a far tornare la ragione a presidenti e generali.
(21 ottobre 2007)

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