lunedì 22 ottobre 2007

passeggiando tra i libri/La giovane maestra

La giovane maestra
di Giovanni Pistoia

“La giovane maestra giunse alla grande scuola che si ergeva in un quartiere di periferia della città. Era un edificio scuro, imponente, circondato da alberi giganteschi. Bianca, così si chiamava, guardò l’edificio. Era la prima volta che entrava in una scuola come insegnante.”

La maestra, timida e preoccupata, non pensava che si sarebbe sentita così ansiosa per quel suo primo giorno di scuola: eppure, entrava nell’edificio come insegnante, non come una scolaretta disorientata! “È una quinta elementare”, aveva detto il direttore, aggiungendo: “I ragazzi sono un po’… vivaci da queste parti, ma lei riuscirà a dominarli, vedrà!”

L’avvertimento del direttore aveva avuto l’effetto di aumentare i battiti cardiaci della maestra. “A dominarli? Ma lei non avrebbe voluto dominarli. Avrebbe voluto educarli, insegnare loro… tutto quello che dovevano imparare. (…) Se quei bambini erano davvero vivaci, se non l’avessero accettata, come avrebbe fatto? Per lei, vissuta in un quartiere bene della città, sarebbe stato difficile essere autoritaria. Del resto in tutti i libri che aveva studiato c’era scritto che con i bambini non bisogna essere autoritari.” L’ingresso in aula con gli alunni urlanti fu angosciante…

È l’inizio del racconto, che si può leggere nel volumetto di Ermanno Detti “Il frustello e altri racconti”, edito da Valore Scuola nel gennaio del 2006 (www.valorescuola.it). Il libro contiene sei storie brevi, che si leggono con una facilità sorprendente. Lettura leggera, contenuti apparentemente frivoli, eppure efficaci. Indicativo il primo racconto “Il frustello”: qualcosa di misterioso che, poi, alla fine, misterioso non è.

Simpatica, ironica e paradossale è la storia di un furto del tutto particolare, quello di una gazza ladra. “Tutto cominciò quando a nonno Erio rubarono una delle due gazze ladre. Il fatto sorprese e sconcertò tutta la famiglia. La questione era: com’era possibile che una gazza ladra si fosse lasciata rubare? E chi aveva avuto il coraggio di rubare una gazza ladra proprio a nonno Erio che notoriamente era un ladro?” Ancora più sorprendente il comportamento del nonno ladro, che denuncia il furto della sua gazza ladra al più vicino commissariato di polizia per chiedere giustizia.

Lo stile è quello usuale, in particolare, quando Detti s’impegna in testi per ragazzi, come questo: brioso, accattivante, leggermente ironico. Detti sa che la scrittura per ragazzi è irta di difficoltà: se non stuzzica l’appetito, il potenziale lettore scappa via. Ne sanno qualcosa non solo gli scrittori per l’infanzia, ma gli insegnanti, che devono essere sempre ben “attrezzati” per stimolare il piacere della lettura negli scolari. È appena il caso di ricordare che proprio Ermanno Detti è l’autore del volume “Il piacere di leggere”, La Nuova Italia, 1987 e 2002, (www.lanuovaitalia.it), considerato un classico nel settore.
Un testo essenziale per chi si è assunto l’oneroso e delicato compito di avvicinare, in maniera serena, i giovanissimi, al mondo, in ogni caso, affascinante, della lettura di un buon libro.
(22 ottobre 2007)

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