La mia scena è un bosco
di Giovanni Pistoia
La mia scena è un bosco è un volume assai significativo per chi intende conoscere, in modo più approfondito, il mondo, complesso e vivace, di Emanuele Luzzati, certamente uno dei maggiori artisti del Novecento.
Il libro ha un sottotitolo indicativo Emanuele Luzzati, il teatro e il mondo dei ragazzi. Ne è curatore Andrea Mancini. È pubblicato dalle edizioni Titivillus.
In effetti si tratta di una vera e propria antologia dove compaiono disegni, bozzetti, scenografie, modelli, immagini.
Non solo, è ricco di testimonianze di diverse personalità, che esprimono il loro pensiero sull’opera di Luzzati: Mara Baronti, Bruno Cereseto, Paolo Comentale, Tonino Conte, Federico Fellini, Diego Maj, Egisto Marcucci, Fabrizio Montecchi, Antonello Pischedda, Gianni Rodari, Paolo Valli.
Ricchissimo e coloratissimo l’apparato iconografico, bellissime le foto di Maurizio Buscarino.
Il volume acquista la forma di un catalogo sui generis, un volume-catalogo che accompagna la grande mostra tenutasi, in quel periodo, a Follonica (Livorno) dal titolo Il mondo delle fiabe: Emanuele Luzzati scenografo e illustratore. Mostra curata da Andrea Mancini, Sergio Noberini e Roberto Terribile.
Ma il vero autore del volume è proprio Emanuele Luzzati. È l’artista che si lascia serenamente trasportare dalle domande di Mancini e risponde con gentilezza, spontaneità, disponibilità e con ricchezza di fatti e di riflessioni.
Ne viene fuori un lunga conversazione, un percorso di vita di Luzzati e del teatro, del mondo magico e poetico, dei suoi personaggi e dei grandi amori che gli hanno cambiato la vita. Come l’incontro con Pulcinella.
Così come l’incontro con Gianni Rodari e delle tante cose fatte insieme, soprattutto a contatto con gli scolari. L’incontro con Rodari è stato "… una sorta di insegnamento a monte: non per scrivere o disegnare per i bambini, ma proprio per rapportarmi con loro, con il loro mondo, per capirlo, riconoscerlo, non pensare che sia uguale al mondo degli adulti".
Così come importante è stato per Luzzati l’incontro con Sergio Tofano. Un incontro avvenuto "ogni settimana" leggendo il Corrierino dei Piccoli e poi vedendo i suoi spettacoli. "Se cerchi un papà per le mie storie, lo trovi in un’altra storia, cioè il Bonaventura di Tofano", dice Lele Luzzati al suo intervistatore.
"Non c’è in questo libro la pretesa di scrivere una storia dei molti e articolati rapporti tra un artista complesso e completo come Emanale Luzzati e il mondo dei ragazzi. Certo non vorremmo pubblicare un altro “libro di meraviglie”, dove la bellezza del disegno, la straordinarietà dei colori, sopperiscano a qualsiasi altra mancanza o difetto. Ci sembrerebbe cioè sbagliato rinunciare almeno al tentativo di parlare di Luzzati in termini un po’ più complessi di quanto sia stato fatto finora."
La mia scena è un bosco è un volume assai significativo per chi intende conoscere, in modo più approfondito, il mondo, complesso e vivace, di Emanuele Luzzati, certamente uno dei maggiori artisti del Novecento.
Il libro ha un sottotitolo indicativo Emanuele Luzzati, il teatro e il mondo dei ragazzi. Ne è curatore Andrea Mancini. È pubblicato dalle edizioni Titivillus.
In effetti si tratta di una vera e propria antologia dove compaiono disegni, bozzetti, scenografie, modelli, immagini.
Non solo, è ricco di testimonianze di diverse personalità, che esprimono il loro pensiero sull’opera di Luzzati: Mara Baronti, Bruno Cereseto, Paolo Comentale, Tonino Conte, Federico Fellini, Diego Maj, Egisto Marcucci, Fabrizio Montecchi, Antonello Pischedda, Gianni Rodari, Paolo Valli.
Ricchissimo e coloratissimo l’apparato iconografico, bellissime le foto di Maurizio Buscarino.
Il volume acquista la forma di un catalogo sui generis, un volume-catalogo che accompagna la grande mostra tenutasi, in quel periodo, a Follonica (Livorno) dal titolo Il mondo delle fiabe: Emanuele Luzzati scenografo e illustratore. Mostra curata da Andrea Mancini, Sergio Noberini e Roberto Terribile.
Ma il vero autore del volume è proprio Emanuele Luzzati. È l’artista che si lascia serenamente trasportare dalle domande di Mancini e risponde con gentilezza, spontaneità, disponibilità e con ricchezza di fatti e di riflessioni.
Ne viene fuori un lunga conversazione, un percorso di vita di Luzzati e del teatro, del mondo magico e poetico, dei suoi personaggi e dei grandi amori che gli hanno cambiato la vita. Come l’incontro con Pulcinella.
Così come l’incontro con Gianni Rodari e delle tante cose fatte insieme, soprattutto a contatto con gli scolari. L’incontro con Rodari è stato "… una sorta di insegnamento a monte: non per scrivere o disegnare per i bambini, ma proprio per rapportarmi con loro, con il loro mondo, per capirlo, riconoscerlo, non pensare che sia uguale al mondo degli adulti".
Così come importante è stato per Luzzati l’incontro con Sergio Tofano. Un incontro avvenuto "ogni settimana" leggendo il Corrierino dei Piccoli e poi vedendo i suoi spettacoli. "Se cerchi un papà per le mie storie, lo trovi in un’altra storia, cioè il Bonaventura di Tofano", dice Lele Luzzati al suo intervistatore.
"Non c’è in questo libro la pretesa di scrivere una storia dei molti e articolati rapporti tra un artista complesso e completo come Emanale Luzzati e il mondo dei ragazzi. Certo non vorremmo pubblicare un altro “libro di meraviglie”, dove la bellezza del disegno, la straordinarietà dei colori, sopperiscano a qualsiasi altra mancanza o difetto. Ci sembrerebbe cioè sbagliato rinunciare almeno al tentativo di parlare di Luzzati in termini un po’ più complessi di quanto sia stato fatto finora."
Il risultato raggiunto può certamente soddisfare il curatore: rare volte un saggio, pur non tradendo la complessità e la filosofia (si perdoni il termine), si legge con tanta attenzione e con il sorriso sulle labbra. Sarà il miracolo dei colori di Luzzati, l’ironia e l’umorismo delle sue figure, la capacità di Mancini, le fotografie di Buscarino, certo è che alla fin fine è un libro davvero meraviglioso.
Andrea Mancini
La mia scena è un bosco
Emanuele Luzzati,
il teatro e il mondo dei ragazzi
Titivillus, 2003
www.titivillus.it
(22 ottobre 2007)
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