sabato 27 ottobre 2007

passeggiando tra i libri/Alice e i diritti del bambino


Alice e i diritti del bambino
di Giovanni Pistoia


Il Grande Libro dei Diritti dei Bambini è un volume ben fatto: prezioso nei contenuti, illustrato riccamente, pieno di luci e di colori, indicato per tutte le età. È stato realizzato da Amnesty International (www.amnesty.it), nota organizzazione internazionale impegnata per la tutela dei diritti umani. Hanno contribuito alla realizzazione del libro tantissime persone. È stato pubblicato la prima volta nel 1991. Per il successo avuto le edizioni Sonda (www.sonda.it) continuano a curarne ristampe aggiornate.

Il volume è diviso in più parti. L’avvio è affascinante. Alice inizia un suo particolare viaggio; va alla scoperta di come sono nati i diritti del bambino. Alice lascia il Paese delle Meraviglie e va a esplorare il paese dei bambini sul pianeta terra, e viaggia… viaggia e scopre e spiega…

Il viaggio di Alice. Ovvero come sono nati i Diritti dei bambini è scritto da Jean Olivier Héron. Le illustrazioni sono di Pia Valentinis. Queste le prime pagine del Viaggio:

“Quando Alice si mise in viaggio, credeva che paese delle meraviglie fosse il soprannome della terra.
Sapeva infatti, come tutti, che la terra sta nel cielo come un giardino tra le stelle, un immenso giardino, blu oceano, con continenti verdi e grandi deserti giallo ocra, un grande giardino così bello che sembrava impossibile esservi infelici.
Ma sapeva soprattutto che questo splendido pianeta era tutto abitato da meraviglie, meraviglie a milioni e decine di milioni: i bambini. Su questo punto, almeno, tutti erano d’accordo: un bambino è una meraviglia assoluta!
Cosicché, quando Alice si mise in viaggio quel mattino, non aveva affatto l’impressione di lasciare il suo paese per andarsene all’estero, dato che andava a trovare i bambini, e i bambini, l’avrete certamente notato, non sono mai degli stranieri. Possono essere neri o rosa, bianchi, gialli o rosso rame, possono salutarvi strofinandovi il naso, facendovi la lingua o dandovi un bacio, possono essere ricchi o poverissimi, ma avranno sempre per voi lo sguardo di un fratellino o il sorriso di una sorellina. D’altronde è proprio per questo che sono delle meraviglie: conoscono le scorciatoie del cuore.
Ora, il cuore di Alice aveva terribilmente bisogno della loro presenza quel mattino. A volte rende malinconici, sapete, essere il personaggio di una fiaba quando si è bambino. Certo, non s’invecchia e non si è mai malati, ma ciò non toglie che sia un peccato, quando si adorano i piccoli, sapere che si sarà sempre troppo giovani per essere mamma o papà. Parlatene con il Piccolo Principe, con Peter Pan, con Cappuccetto Rosso e tutti quelli che restano così bloccati tra i sette e gli undici anni nelle loro belle storie. Tant’è vero che le fiabe si preoccupano di precisare, quando i loro eroi sono abbastanza grandi: Si sposarono, vissero felici e contenti ed ebbero molti bambini.

Ecco perché bisogna volere un gran bene a questi personaggi eternamente troppo giovani: noi siamo gli unici bambini che conosceranno!
Ma queste riflessioni non vi rendano tristi: Alice era talmente felice, quel mattino, di esplorare il paese dell’infanzia, che nessuna storia è mai cominciata meglio.
Era la prima volta che partiva per un viaggio.
Partiva senza bagagli (i personaggi delle fiabe non han bisogno di lavarsi e di cambiarsi) ma non senza compagnia, come vedrete non appena avremo davvero cominciato questa storia, vale a dire subito, poiché ecco il primo capitolo di questo viaggio di Alice.”

Se continuate il viaggio, insieme ad Alice, come io mi auguro, fatemi sapere.


(27 ottobre 2007)





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