Le campagne e i suoi protagonisti
di Giovanni Pistoia
L’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia di Bologna ha promossa una vasta ricerca, in collaborazione con alcuni comuni del bolognese, dal titolo Dalla guerra al “boom”. Territorio, economia, società e politica nei comuni della pianura orientale bolognese. Il piano dell’opera prevede la pubblicazione di quattro volumi. Il primo è uscito quasi due anni fa e porta la firma di Mauro Maggiorani e Marzia Marchi ed ha come titolo Il territorio e la pianificazione. Continuità e mutamenti. Il secondo appare nelle librerie in questi mesi: ne sono autori Mirco Dondi e Tito Menzani, il titolo è Le campagne: conflitti, strutture agrarie, associazioni, edizioni Aspasia (2005). Seguiranno Democrazia e amministrazione: uomini e istituzioni a firma di Giuliana Bertagnoni ed Emanuele Guaraldi e Industrializzazione e società: demografia, economia, stili di vita di Roberto Ferretti, Cinzia Venturoli e Paola Zappaterra.
Si segnala l’intera opera, non fosse altro quale esempio di come alcuni comuni, d’intesa con le Università e gli Istituti di ricerca, desiderano conoscere il proprio passato, anche quello più recente, per meglio comprendere e misurarsi con il governo del presente.
Il volume, quello attualmente in distribuzione, sviluppa l’indagine relativa alle lotte e alle trasformazioni avvenute nelle campagne del basso bolognese, alle mutazioni sociali e strutturali intervenute nel secondo dopoguerra. Si compone di due saggi: il primo, a firma di Mirco Dondi, Il conflitto sociale dagli albori della sindacalizzazione alla trasformazione delle campagne, ripercorre, a partire dalla fine dell’Ottocento, la storia delle condizioni di vita e di lavoro dei contadini, braccianti, mezzadri, compartecipanti, affittuari. Ne ricostruisce le prime aggregazioni, le divisioni interne, gli scontri con il padronato e con il fascismo. Il secondo saggio di Tito Menzani, Agricoltura e Cooperazione, descrive le trasformazioni che i cambiamenti nei rapporti di proprietà, la meccanizzazione dell’agricoltura e l’incipiente industrializzazione del Paese hanno comportato nella società contadina della pianura bolognese orientale, e non solo. Ma il saggio di Menzani è soprattutto uno studio su uno degli esiti più importanti di quel processo di emancipazione, cioè lo sviluppo del movimento cooperativo.
I due saggi ben documentati (molto materiale è ricavato da fonti archivistiche) sono scevri da ideologismi e sono una ricostruzione rigorosa di fatti. Un contributo che, pur analizzando un circoscritto territorio, ha un interesse per tutto il Paese. Una ricerca, storica, sociologica e di economia, che aiuta a comprendere, attraverso la conoscenza di fenomeni storici, non poche vicende attuali. Utilissime le pagine relative alla nascita, allo sviluppo, al ruolo delle cooperative per comprenderne il recente dibattito, il tipo di rapporto con il mondo politico ed economico, la rinuncia ad alcuni tratti costitutivi e la loro trasformazione in grandi imprese moderne. Non sembri paradossale ma la lettura di tratti salienti della storia di quelle campagne aiuta, altresì, a comprendere anche la storia delle campagne meridionali e calabresi: tante analogie ma esiti differenti. Provare per credere.
(21 ottobre 2007)
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