La tarantella di Pulcinella
di Giovanni Pistoia
Un vecchio adagio dice: "Chi troppo vuole nulla stringe". È questo un po’ anche il messaggio che si può leggere nell’umoristica storia di Emanuele Luzzati La tarantella di Pulcinella. Un racconto che ogni bambino o ragazzo può leggere con il sorriso stampato sul viso. Anche se, non bisogna vergognarsene, i testi di Luzzati, spesso indicati per ragazzi, sono apprezzati da tutti. Questa tarantella, per esempio, un testo ormai classico, si presta a essere letta o recitata ad alta voce in una scolaresca o in un laboratorio di lettura, cosa che in tanti hanno fatto e continuano a fare, coinvolgendo adulti e adolescenti.
Tarantella, tarantella
tarantella di Pulcinella.
Pulcinella era povero in canna
e viveva in una capanna
senza porta e senza tetto
e la paglia era il suo letto.
In quel letto dormivano in otto:
cinque figli la moglie e il suo gatto
e siccome si sentiva un po’ stretto
tutte le notti scendeva dal letto;
faceva due passi sulla riva del mare
e con la canna provava a pescare:
ma guardava sempre la luna
e poi diceva: "Son senza fortuna!"
Il pescatore di Luzzati ha il volto di Pulcinella povero in canna, che cerca, senza eccessivo impegno, di portare qualcosa a casa. Il pescatore Pulcinella è sotto stretto controllo della moglie, che lo giudica un poco di buono, sfortunato, di certo, ma senza un frammento di cervello. La donna è sfinita, vive in una capanna senza tetto e senza letti, non mangia con i suoi figli da più giorni. E il marito cosa fa? Balla. In quella casa, nonostante la miseria, ballano tutti, balla Pulcinella, ballano i figli la tarantella, pure il gatto fa da soprano.
L’unica che vive l’angoscia del presente ed è piena di rabbia è la moglie del pescatore, che così minaccia:
Se almeno un pesce non mi porti stanotte,
Pulcinella, ti giuro, domani sono botte!
E la fortuna sembra arridere al bistrattato pescatore: pesca un pesce d’argento. È un pesce magico. Pronto a soddisfare tutti i bisogni di Pulcinella pur di avere salva la pelle. Cosa può chiedere un affamato Pulcinella per se e per la famiglia? Tanta, tanta pasta asciutta. C’è grande festa nella capanna del pescatore. La pancia è piena, la vita è bella e tutti cantano, gatto compreso, "Via la pasta col pomodoro".
Chi continua brontolare è la moglie del pescatore che pretende dal pesce d’argento una casa con sette letti. E il pescatore ritorna sulla riva del mare e inoltra la richiesta al pesce d’argento, che subito l’accontenta.
Sono tutti appagati, compreso il gatto, non la donna, che chiede di più, tanto di più: intanto due cameriere, poi la radio, la televisione, una villa sul mare, una pelliccia di visone. Vuole essere anche la moglie di un re, e così via…
Come finirà questa storiella?
Emanuele Luzzati
La tarantella di Pulcinella
illustrazioni dell’autore
interlinea edizioni, 2005
www.interlinea.com/lerane
(22 ottobre 2007)
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